VMware ha già informato gli utenti che non sarà più possibile usare le schede SD e i drive USB come opzioni di avvio vSphere.
Secondo VMware “ESXi Boot configuration with only SD card or USB drive, without any persistent device, is deprecated with vSphere 7 Update 3” e “In the near future, the only supported configuration involving the usage of SD card or USB drives as boot media is a minimum of 8GB SD card or USB drive + Locally attached persistent storage device for ESX-OSData partition”.
In sostanza, non sarà più possibile effettuare l’avvio con scheda SD o drive USB, senza l’utilizzo di uno storage persistente.
vSphere 7.x crea quattro partizioni, in cui solitamente ESX-OSData è la più grande e viene utilizzata per archiviare le configurazioni ESX-ESXi e i dati sullo stato del sistema.
La partizione ESX-OSData riceve quindi molto traffico e questo preoccupa VMware perché le schede SD e i drive USB hanno una resistenza inferiore e mostrano problemi nel tempo. “We are now witnessing boot-related problems more frequently with ESXi 7.x with the hosts using SD cards or USB drives as boot media”, scrive VMware, perché l’azienda ha notato problemi all’avvio di ESXi 7.x con gli host che utilizzano schede SD o unità USB come supporto di avvio.
Le schede SD erano state scelte inizialmente per ridurre i costi di installazione degli host ESXi ma, in realtà, non dovrebbero rappresentare opzioni di archiviazione a livello enterprise perché tendono a degradarsi dopo un certo numero di letture e scritture. D’altro canto, le unità USB possono offrire una migliore affidabilità ma provocare un calo della velocità delle operazioni.
Sembra quindi che il trend sia quello di sacrificare capacità di storage per offrire un servizio più affidabile.
VMware però può ringraziare lo strumento Virtual Machine Desired State Configuration che consente alle VM di riavviarsi in nuove configurazioni senza intervento manuale e in linea con le raccomandazioni della suite di gestione e automazione di vRealize Operations.