Le esigenze di un’infrastruttura moderna sono in continua crescita: la richiesta di scalabilità delle applicazioni richiede alle aziende la ricerca di soluzioni per configurare un ambiente virtualizzato in locale o di passare a un’infrastruttura cloud, specialmente quando i server e gli spazi storage non sono più sufficienti.
Il costo per la virtualizzazione può essere scoraggiante e qui entrano in gioco le soluzioni open source, come oVirt e Gluster che permettono di virtualizzare un ambiente in modo efficace e gratuito, realizzando un’infrastruttura iperconvergente, in cui le risorse di elaborazione, archiviazione e rete si trovano tutte sugli stessi server, gestite da un’unica interfaccia.
Indice dei contenuti:
Prerequisiti
A livello hardware sarà necessario disporre di:
- almeno 3 server con le seguenti caratteristiche:
- Almeno 32 GB di RAM
- Più di 256 GB di storage
- Doppio controller di interfaccia di rete (NIC) e almeno una porta 10 GiB
- Switch di rete
- Media Access Control (MAC) configurato e DNS configurati
A livello software, i componenti necessari sono:
- oVirt: soluzione di virtualization software management open source con tutte le funzionalità a livello enterprise di cui hai bisogno, come host, virtual machine (VM), gestione della rete, alta disponibilità e migrazione in tempo reale.
- Gluster FS, uno storage distribuito scalabile e open source in grado di eseguire archiviazione su scala petabyte ad alta disponibilità su hardware comune.
Come funziona il sistema di virtualizzazione?
Gluster e oVirt lavorano insieme per fornire una soluzione iperconvergente: ogni server fornisce sia funzionalità di hypervisor che di archiviazione, con le immagini dei dischi delle VM archiviate nel volume Gluster.
Come funziona Gluster?
Il volume con FS Gluster consente di archiviare i dati su più server presentandosi però come un unico namespace per i client che ci accedono.
In questa soluzione, il volume Gluster è configurato sui tre server come volume replica-3, il che significa che ogni bit di dati scritto, viene replicato su altri due server per fornire ridondanza e resilienza contro le interruzioni del server.
I volumi Gluster possono anche essere configurati come volumi arbiter, ossia con requisiti di storage nettamente inferiori rispetto ai volumi replica-3, poiché questo volume contiene unicamente i metadati necessari alla replica a differenza dei volumi replica-3 i quali contengono i dati effettivi. Un volume di tipo arbiter non può essere utilizzato per la virtualizzazione.
Entrambe queste configurazioni di volume assicurano che le VM continuino a funzionare senza downtime se uno dei server si arresta.
L’engine di oVirt gestisce la creazione, gestione e il monitoraggio delle VM: poiché lo storage è condiviso tra tutti e tre i server, le VM possono essere eseguite su uno qualsiasi dei tre server, consentendo la migrazione in tempo reale e l’alta disponibilità.
Come funziona oVirt?
Il sistema oVirt si basa su due componenti principali:
- oVirt Engine: un’applicazione web basata su Java che gestisce il server e le VM. L’engine può essere eseguito su un server autonomo o su una VM all’interno dell’infrastruttura stessa.
- Vdsm: un servizio Python che viene eseguito su ogni server e interagisce con l’engine utilizzando un sistema di API e i sotto componenti del server.
Nella distribuzione iperconvergente, l’engine oVirt viene eseguito come una VM che gestisce i server su cui viene eseguito. In questa modalità, è anche conosciuto come “Self-hosted Engine”
Anche noi, in Shellrent, utilizziamo oVirt con Gluster FS per virtualizzare tutte le nostre soluzioni Cloud VPS e Private Cloud. Tra i fattori che hanno contribuito alla scelta troviamo, in particolare, una community attiva e sempre aggiornata di cui facciamo parte, una roadmap con release regolari e la collaborazione con aziende solide e strutturate come RedHat ed IBM.
oVirt è flessibile e potente e abbiamo intenzione di sceglierlo per ogni sistema che virtualizzeremo in futuro, forti dei risultati riscontrati e della soddisfazione dei nostri clienti, anche grazie ad un continuo lavoro di ricerca per automatizzare sempre di più oVirt e adattarlo alle nostre necessità operative. Siamo inoltre stati tra i primi a realizzare un sistema di script in grado di sfruttare la nuova funzionalità di backup incrementali.