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I server dedicati (o bare metal) dalla A alla Z

8 minuti lettura
Server dedicati: tutto quello che c'è da sapere

Performance, sicurezza e controllo: il server dedicato, noto anche come server bare metal (“solo metallo”) è tra le soluzioni più potenti e affidabili per l’hosting di un’infrastruttura IT.

Ma cosa sono, esattamente, i server dedicati? In che modo si distinguono dai server virtuali? E quali sono i vantaggi concreti che possono offrire in termini di business? Nel corso di questo articolo proveremo a rispondere esaustivamente a queste domande, concludendo l’approfondimento con uno sguardo all’offerta di Shellrent.

Cosa sono i server dedicati?

In breve, si tratta di un server fisico collegato in rete e controllato da un single-tenant, cioè da un’unica organizzazione che può gestirne risorse e configurazioni in totale autonomia.

Ma andiamo per gradi. Un server è un elaboratore, un potente computer completo di microprocessori (CPU), unità di memoria (RAM e disco rigido) e tutte le connessioni necessarie a operare nelle reti di riferimento. Normalmente servono a ospitare sistemi informatici di complessità e dimensioni considerevoli, e si presentano con quest’aspetto.

Server dedicati

L’oggetto non dovrebbe risultare troppo inusuale, dato che molte aziende scelgono di detenere almeno un server fisico presso la propria sede, ovverossia on premise. Questa scelta è spesso dovuta al desiderio di non dipendere dalla connessione internet per la gestione dell’operatività quotidiana (ma comporta a sua volta una serie di limitazioni, che esploreremo nel dettaglio più avanti).

L’alternativa è affittare una macchina situata presso un hosting provider (un server hosted) e riservata al proprio uso esclusivo, accedendovi e gestendola interamente online. È in questo caso che si parla di server dedicato o server bare metal: il cliente acquista la disponibilità del solo hardware, senza altri software oltre al sistema operativo e senza neppure possederlo materialmente. Il fornitore del servizio assicura l’accesso root al server ed è responsabile del corretto funzionamento di ogni sua componente fisica.

A cosa serve un server dedicato?

Tutte le aziende moderne necessitano di infrastrutture affidabili per ospitare le proprie basi di dati e i propri applicativi. Avere un proprio server è la risposta più diretta a questa necessità, la soluzione concettualmente più semplice, flessibile e performante tra quelle disponibili sul mercato.

I server dedicati si prestano alla gestione di carichi di lavoro complessi, che richiedono prestazioni elevate, massima sicurezza e controllo granulare. Questi servizi trovano pertanto la loro naturale collocazione in contesti aziendali esigenti, per i quali la gestione dei workload è cruciale.

I casi d’uso tipici di questa categoria di servizi includono:

  • Sofisticati sistemi ERP che coordinano tutte le attività aziendali, o CRM che gestiscono le relazioni con migliaia di clienti. In questi casi è normale esigere il pieno controllo dei sistemi, e un server dedicato offre proprio questo.
  • Spazi di hosting condivisi da numerosi siti web o, più in generale, da applicazioni che si contendono lo sfruttamento di un pool di risorse comuni. Il server dedicato permette di customizzare l’orchestrazione dei processi secondo le proprie necessità.
  • Servizi dedicati al gaming o allo streaming, per i quali potenza di calcolo e reattività rappresentano requisiti imprescindibili. Il bare metal permette di spremere ogni bit di performance dall’infrastruttura, ottimizzando l’esperienza degli utenti.
    Per approfondire: Perché i server dedicati sono l’ideale per i contenuti in streaming
  • Il training di modelli di intelligenza artificiale, che richiedono la manipolazione di enormi quantità di dati in tempi ristretti. Alcune categorie di server dedicati nascono specificamente per far fronte a questo scenario.
  • Database colossali, come archivi su base nazionale, cataloghi di video in alta definizione o file destinati alla conservazione a lunghissimo termine.

Insomma, le aziende spesso si orientano verso soluzioni dedicate per costituire una solida infrastruttura informatica, capace di soddisfare requisiti specifici in termini di performance, sicurezza e conformità.

Server on-premise o hosted?

Abbiamo detto che si parla di on premise quando il server è ubicato presso la sede di chi lo utilizza e di hosted quando invece si trova nel data center di un hosting provider. Ma quali sono le differenze tra queste due soluzioni, e quale è preferibile adottare?

La risposta non è ovvia e richiede un’analisi delle specifiche circostanze e necessità. Ma parlando in termini generali, occorre tener presente che un server fisico va manutenuto e sorvegliato. Esso costituisce al contempo un macchinario delicato che potrebbe rompersi, un’interfaccia esterna che potrebbe subire attacchi informatici e un asset prezioso che potrebbe essere sottratto. Inoltre si tratta pur sempre di un computer soggetto a obsolescenza, che andrà sostituito dopo qualche anno.

Per tutte queste ragioni, la scelta più opportuna è spesso quella di appoggiarsi a un hosting provider professionale. I benefici sono numerosi:

  • Nessuna responsabilità sull’hardware, che verrà manutenuto da personale competente in una struttura dedicata e opportunamente attrezzata.
  • Maggior sicurezza, sia a livello informatico che a livello materiale, grazie a software e sistemi di controllo assai più sofisticati di quelli normalmente impiegati in un ufficio.
  • Una gestione più flessibile ed efficiente della fornitura, grazie a contratti d’acquisto che normalmente sono rinnovati di mese in mese senza alcun vincolo. Se le tue necessità operative dovessero cambiare, potrai sostituire il tuo hardware senza preoccuparti dei costi di ammortamento.

Questa, ad ogni modo, è solo un’indicazione di massima. Per un’analisi più approfondita dei pro e contro delle due soluzioni ti rimandiamo all’articolo Server Hosted vs On-premise.

Server dedicati vs altre soluzioni

Il server dedicato offre un connubio di performance, controllo e adattabilità difficili da eguagliare con qualsiasi altra soluzione infrastrutturale. Pur tuttavia, esistono dei trade-off che potrebbero ragionevolmente portarti a preferire un servizio di tipo diverso. Esploriamo quindi i punti di forza e di debolezza di un bare metal server rispetto alle più comuni alternative.

Bare metal vs private cloud

Il private cloud è l’alternativa più simile al dedicato. Disponendo di risorse eguali se non superiori a quelle del server fisico, può ospitare al proprio interno molteplici VPS dalle prestazioni superbe. Per carichi di lavoro davvero colossali (ovvero superiori alle capacità di qualsiasi singolo hardware) il cloud è in effetti la miglior soluzione.

La differenza più significativa qui ha a che vedere con la customizzazione e il controllo: mentre il cloud privato è normalmente configurato dal cloud provider, seguendo procedure standardizzate e template predefiniti, il bare metal può avere qualsiasi impostazione si desideri. Un server dedicato è inoltre più economico a parità di prestazioni, precisamente perché il fornitore non si fa carico della configurazione dell’infrastruttura.

Bare metal vs VPS

Un VPS offre normalmente flessibilità e scalabilità superiori, consentendo di variare il pool di risorse disponibili in modo semplice e rapido. Ciò si traduce nella maggior parte dei casi d’uso in un risparmio economico significativo.

Difficilmente tuttavia un server virtuale raggiungerà la potenza di calcolo e la capacità d’archiviazione di uno fisico, di cui in fondo costituisce una partizione. Non è inoltre scontato che nel caso del VPS tutte le risorse siano effettivamente dedicate: spesso le CPU sono in effetti condivise con altre istanze virtuali.

Per approfondire: Cloud VPS e server dedicato: quali sono le differenze?

Bare metal vs hosting condiviso

L’hosting condiviso è una soluzione agli antipodi rispetto al server dedicato. Si basa sulla ripartizione delle risorse di un singolo server tra più utenti: è economico, ma molto limitato in termini di performance e controllo. Difficilmente un utente si troverà a dover effettivamente scegliere tra le due architetture, dal momento che si prestano a utilizzi molto diversi.

Perché non scegliere un server dedicato

In precedenza abbiamo introdotto alcuni tra i vantaggi caratteristici di un server dedicato. In sintesi li si può riassumere tutti in due parole: prestazioni e controllo. Con il caveat che, dal momento che il provider non si assume alcuna responsabilità oltre al puro e semplice funzionamento dell’elaboratore, il costo della fornitura è tutto sommato contenuto. Sarebbe bello che il discorso finisse qui, ma purtroppo questo paragrafo è necessario.

Il proverbiale elefante nella stanza consiste nel fatto che configurare un server è un’operazione da cui la maggior parte delle persone è ben contenta di tenersi alla larga. Detto in modo più forbito, la scelta di un server dedicato esige che si disponga di competenze tecniche specifiche, consolidate e aggiornate. A seconda del tipo di architettura che si intende creare, il setup di un server dedicato può richiedere l’intervento di un informatico capace o di un intero team di sistemisti. Si consideri che esiste una famiglia di software dedicata esclusivamente a rendere più semplice e sicuro il deployment di questo tipo di infrastrutture: Ansible.

La scelta di un server bare metal implica da parte del cliente l’assunzione di qualsiasi responsabilità relativa alla sicurezza e al funzionamento dei software che vi vengono installati. In altre parole, qualsiasi intervento di assistenza richiesto al provider sarà a pagamento, a meno che non riguardi un malfunzionamento dell’hardware nel suo complesso.

Configurazioni di sicurezza di un server fisico

L’area a cui prestare più attenzione nel gestire il proprio server dedicato è quella della sicurezza. Se infatti una configurazione errata degli applicativi risulterebbe subito evidente, una falla nei sistemi di sicurezza potrebbe passare inosservata per mesi o anni, fino al giorno in cui verrà sfruttata da un attacco. Vale perciò la pena fare un accenno alle best practice che implementano un’efficace protezione multilivello:

  • Gestione degli aggiornamenti: mantenere aggiornati i sistemi operativi e le applicazioni è essenziale per mitigare le vulnerabilità note.
  • Backup e disaster recovery: pianificare una strategia di backup e ripristino per garantire la continuità operativa in caso di incidenti.
  • Firewall: configurare correttamente i firewall per filtrare il traffico in entrata e bloccare eventuali minacce.
  • Patch di sicurezza: applicare regolarmente le patch, ove disponibili, per correggere le vulnerabilità.
  • Controllo degli accessi: implementare un sistema di privilegi per limitare gli accessi non autorizzati.
  • Monitoraggio continuo: utilizzare strumenti di monitoraggio proattivi per identificare anomalie e potenziali minacce.

Nell’ambito del monitoraggio, Shellrent propone due soluzioni innovative:

  1. System Checkup. Sottoponendo il server a scansioni periodiche automatiche, System Checkup aiuta a rilevare vulnerabilità di sicurezza note e produce un report con le azioni da intraprendere per correggerle.
  2. Active Monitoring. Il servizio Active Monitoring consente di tenere sotto controllo le risorse e la connettività del server fisico attraverso l’impego di sonde, notificando eventuali anomalie di rete, carico CPU, sovra utilizzo della RAM o dello storage.

Server o Cloud?

Osserviamo infine come la convergenza tra server dedicati e cloud computing stia modificando anno dopo anno il contesto da cui quest’analisi scaturisce. Il mercato continuerà a evolversi per raggiungere una facile integrazione tra ambienti dedicati e cloud, permettendo di sfruttare il meglio di entrambi i mondi. Questo potrebbe portare allo sviluppo di nuove architetture ibride, capaci di coniugare il controllo granulare dei server dedicati con la flessibilità e la scalabilità del cloud.

Sarà nostra cura rendere conto su queste pagine di ogni novità, mano a mano che prenderà piede.

Come gestire un server dedicato: Plesk e cPanel

La gestione di un server dedicato può essere notevolmente semplificata utilizzando un pannello di controllo. Tra questi, Plesk e cPanel spiccano come soluzioni altamente intuitive per gestire tutti gli aspetti di un server fisico, dai databasee servizi di sicurezza, ai domini e agli hosting.

Plesk è noto per la sua flessibilità e supporto multipiattaforma, rendendolo funzionale sia per ambienti IT basati su Windows che Linux. Offre risorse avanzate per sviluppatori web e supporta tecnologie moderne come Docker. cPanel, d’altra parte, è specifico per sistemi operativi Linux ed è apprezzato per la sua facilità d’uso e vasta gamma di funzionalità.

La scelta tra i due pannelli di controllo dipende, spesso, dalle specifiche esigenze: Plesk è preferito per ambienti di sviluppo più complessi, mentre cPanel è ideale per gestire da un unico punto numerosi hosting e soluzioni più tradizionali.

Server Dedicati: l’offerta di Shellrent

Shellrent ha predisposto un’offerta diversificata, caratterizzata da bare metal di ultima generazione ospitati in data center all’avanguardia e in piena conformità con le normative europee sulla protezione dei dati.

L’offerta si articola in due diverse categorie di servizi: entry-level, adatte a progetti in crescita, ed enterprise, per carichi di lavoro intensivi. Ogni server è totalmente personalizzabile, permettendo a ciascun cliente di adattarlo alle proprie esigenze specifiche.

Tutto questo con il supporto costante di un Team specializzato ed esperto, disponibile ad assisterti in ogni fase dell’implementazione – a partire dalla scelta del piano.

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Note sull'autore
Appassionata di comunicazione digitale, in Shellrent scrivo e condivido contenuti tecnici, informativi e novità del mondo IT. Fuori dall'ufficio mi divido tra stadi, montagna e altri angoli del mondo.
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