La necessità di assecondare le esigenze della clientela induce sempre più aziende a investire in software e strumenti che possano garantire la migliore user experience.
La UX comprende quelle che sono le regole che definiscono l’interazione tra l’utente e, in questo caso, il sito web. In quest’ottica, tra i numerosi strumenti puoi trovare nelle heatmap una soluzione utile per monitorare i comportamenti degli utenti sulle tue pagine, in particolare per comprendere dove si sofferma la loro attenzione durante la navigazione sul tuo sito web.
Indice dei contenuti:
Che cos’è una heatmap
Si utilizza il termine heatmap (in italiano: mappa di calore) per identificare le interazioni degli utenti su un sito web. I comportamenti sono visibili attraverso rappresentazioni grafiche che vengono a manifestarsi con differenti tonalità di colore.
Negli ultimi anni, l’utilizzo della heatmap ha avuto un ragguardevole riscontro in ambito web marketing, ma la sua applicazione si estende anche ad altri contesti, tra cui quello militare e sportivo. In quest’ultimo caso, ad esempio, le mappe di calore mostrano quali sono le zone di campo maggiormente ricoperte da un giocatore nel corso di una partita di calcio.
La definizione rende perfettamente l’idea di quale sia l’utilità concreta delle heatmaps. Focalizzando l’attenzione principalmente sul settore del web marketing, le mappe di calore vengono utilizzate per definire l’interazione dei visitatori sulle pagine tramite diverse modalità di tracciamento, tra cui eyetracking, clicktracking e mousetracking che prenderemo di seguito in esame.
Heatmap: come funzionano
Il funzionamento di una mappa di calore è estremamente semplice. Le colorazioni calde identificano quelle che sono le aree più cliccate o con cui l’utenza ha avuto un più alto tasso di interazione. Le tonalità fredde si riferiscono a quelle in cui l’interazione del cliente va scemando.
Le heatmaps si differenziano essenzialmente in due macrocategorie: mappe di interazione e mappe di attenzione. Nel primo caso, si riesce a comprendere il coinvolgimento dell’utenza monitorandone i clic o il posizionamento del mouse. Le mappe di attenzione, invece, intuiscono i comportamenti degli utenti tramite i movimenti oculari.
Le tipologie di heatmap
Esistono diversi tipi di mappe di calore, vediamole nel dettaglio.
Scroll map
La heatmap a scorrimento fornisce un’indicazione precisa sul comportamento dei clienti. Le scroll maps, infatti, mostrano quali sono le aree di maggiore interazione all’interno di una pagina. La transizione di colore suggerisce fino a che punto una pagina viene visualizzata: la sezione più calda mostra dove gli utenti hanno trascorso la maggior parte del tempo, mentre la colorazione più fredda palesa il contenuto per lo più ignorato.
Le mappe di calore a scorrimento sono utili principalmente per interfacce ricche di contenuti e può essere di enorme aiuto nel determinare la lunghezza della pagina, individuando il punto oltre il quale i visitatori perdono interesse.
Clic map
Le heatmaps consentono, grazie ai diversi toni di colori, di valutare anche dove si concentrano i clic. I colori caldi vengono utilizzati per evidenziare le aree con il maggior numero di clic, mentre i colori freddi evidenziano le zone con il minor numero di clic.
In questo caso, la heatmap permette di identificare quelli che sono gli elementi che hanno il potere di catturare l’attenzione dei visitatori.
Parecchi utenti, quando visitano una pagina, potrebbero effettuare dei clic non funzionali alla navigazione. Un sito web poco usabile e pratico indurrebbe gli utenti a compiere azioni a vuoto.
Conoscendo le aree maggiormente interessate da questo tipo di errori, si può intervenire al fine di migliorare la web usability.
Tap map
La Tap Map analizza il comportamento degli utenti in fase di navigazione di un sito web tramite dispositivi mobile e indica i punti in cui toccano col dito lo schermo del cellulare.
Hover map
Dove sosta maggiormente il mouse? Le mappe rendono evidenti le zone in cui gli utenti muovono il cursore quando visitano una pagina. Dunque, l’area calda corrisponderà a quella in cui il mouse si è fermato per più tempo.
La Hover Map non fa altro che tracciare il movimento del mouse. Secondo l’assunto che gli utenti seguono con il cursore ciò che attira principalmente la loro attenzione, questo dato è importante per conoscere le aree di maggior interesse.
Eyetracking
I software più avanzati permettono di monitorare anche come si muove lo sguardo degli utenti durante la fase di navigazione di un sito web. Nello specifico, si possono ottenere informazioni dettagliate sul movimento degli occhi del cliente e scoprire dove lo sguardo dei visitatori si soffermi maggiormente, quali immagini catturino la loro attenzione e quale contenuto li porti a sostare più a lungo sulle tue pagine.
L’applicazione dell’eyetracking avviene per lo più in contesti strutturati, poiché richiede strumenti e una fase di test ad hoc.
Heatmap: i vantaggi
Se sei un designer UX, uno sviluppatore o un marketer che lavora per migliorare l’esperienza dell’utente, le mappe di calore possono aiutarti a raccogliere dati su come le persone interagiscono sul tuo sito web, così da utilizzare queste informazioni per migliorare l’user experience. Quali sono dunque i benefici concreti che si possono riscontrare utilizzando le heatmaps?
Posizionare le CTA al posto giusto. Le CTA sono in genere pulsanti o collegamenti implementati per condurre il visitatore a una specifica azione. Le heatmaps mostrano quali CTA hanno la maggior possibilità di essere notate e cliccate e quali invece vengono ignorate perché collocate in un’area dove l’attenzione dei clienti è bassa.
Ottimizzare il sito web. Confronta le mappe di calore dei dispositivi mobili e del desktop per individuare eventuali differenze di comportamento. In questo modo, potresti comprendere se vi è la necessità di sviluppare interfacce diverse per garantire un’esperienza utente ottimale a tutti i visitatori.
Valutare la facilità di navigazione. Le mappe di calore possono aiutarti a tracciare e analizzare il percorso di navigazione dei visitatori, in modo da poter costruire un sito web che corrisponda alle loro aspettative. Ad esempio, un sito di e-commerce può studiare la mappa di calore della home page per accertare la fruibilità delle barre di navigazione e delle icone, analizzando la facilità con cui i visitatori sono in grado di spostarsi e identificando potenziali distrazioni.
Osservare con più facilità i risultati di un test A/B. La heatmap permette di verificare l’efficacia di un nuovo elemento all’interno della pagina e mostra chiaramente quale tra le due differenti versioni è accolta meglio dagli utenti.
Hotjar: il tool più utilizzato
Hotjar è un tool di visual analytics che permette di registrare le interazioni degli utenti sul tuo sito. Tap, click, scroll, mouse movement: queste informazioni, come abbiamo avuto modo di sottolineare in precedenza, sono molto preziose poiché consentono di studiare il comportamento degli internauti quando visitano le tue pagine.
Si tratta di uno strumento completo e fondamentale per chi fa web marketing, ideale anche per le startup o per le piccole realtà grazie al piano Basic gratuito previsto nell’offerta. Hotjar permette numerose integrazioni, tra cui Google Optimaze e Hubspot, e può essere installato su Google Tag Manager e WordPress.
In conclusione
Con l’uso delle mappe di calore raccogli informazioni preziose su come strutturare le tue pagine.
Ti consigliamo di utilizzare le heatmaps sia come strumento diagnostico per capire cosa influisce negativamente sulle prestazioni del tuo sito web, sia come strumento di monitoraggio per controllare regolarmente il comportamento degli utenti al fine di aumentare le conversioni e rendere il tuo sito web user-friendly.