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Content creation e intelligenza artificiale, binomio vincente?

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Content Creation e intelligenza artificiale binomio vincente

Quando parliamo di content creation ci riferiamo a una delle attività di marketing più importanti, che consiste nel creare e pubblicare dei contenuti, siano essi testi, video, immagini o audio. La caratteristica che devono seguire risponde a un criterio elevato di qualità, ovvero si devono realizzare dei contenuti che siano interessanti e che stimolino l’interazione con gli utenti.

In questo articolo approfondiremo un tema molto attuale, cioè il ruolo presente e futuro dell’intelligenza artificiale nell’ambito della creazione di contenuti.

Cos’è l’intelligenza artificiale

Prima di entrare nel cuore del tema del ruolo dell’intelligenza artificiale nella Content Creation, vediamo innanzitutto le caratteristiche di questa innovativa tecnologia che studia le tecniche utili a realizzare sistemi che possono mettere in pratiche attività complesse.

L’intelligenza artificiale ha diverse applicazioni e una delle più note è il machine learning. Questa tecnologia consente alle macchine l’apprendimento automatizzato, grazie ai dati inseriti dagli esseri umani. Nel tempo, poi, le sue prestazioni vengono continuamente ampliate e migliorate.

Il machine learning è, ad esempio, ciò che consente a un motore di ricerca di garantire agli utenti risposte sempre più pertinenti e precise alle loro domande. Questo è possibile grazie alla fase continua di raccolta dati che tale tecnologia effettua.

Altra applicazione dell’intelligenza artificiale è il deep learning (apprendimento approfondito), che consente alle macchine di simulare il funzionamento del cervello dell’essere umano. I dati, in questo caso, vengono appresi mediante l’uso di algoritmi di calcolo statistico e interpretati ed elaborati in modo similare a quello degli esseri umani. Prendendo sempre come esempio il funzionamento dei motori di ricerca, è il deep learning che consente la comprensione e la riproduzione del linguaggio umano.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti

Chi opera nel campo del Content Creation tradizionale si basa principalmente sulla propria esperienza nel settore e sulle esigenze degli utenti per quanto riguarda la ricerca dei temi, i format e le keywords più efficaci nella produzione di contenuti.

L’intelligenza artificiale ha influito, e sta influendo, indubbiamente sul modo di fare content marketing. Sono state introdotte, infatti, delle tecniche e dei nuovi strumenti che permettono di semplificare i processi, di ottimizzarli per raggiungere gli obiettivi in modo più veloce.

Tramite il machine learning, a cui abbiamo fatto accenno, è possibile analizzare e capire quelle che sono le preferenze del pubblico, così da poter trovare il contenuto più adatto a loro. Con il deep learning, invece, è possibile creare dei contenuti realistici e vicini a quelli generati dall’uomo.

Un valido esempio che spiega questo approccio sono i generatori automatici di testi, che vengono realizzati tramite intelligenza artificiale. I sistemi offrono un valido aiuto nel realizzare dei nuovi contenuti partendo da vari input che l’azienda stessa fornisce e che riguardano principalmente: l’argomento da trattare e quello che il proprio target si aspetta.

Questo strumento si rivela molto utile soprattutto quando di devono scrivere contenuti testuali particolarmente tecnici e difficili, che necessiterebbero di molto tempo e risorse per essere creati.

Attualmente, la tecnologia più nota e valida in questo contesto è GPT3. Si tratta di un sistema creato da Open AI che consente di accedere a delle API con le quali è possibile sperimentare la creazione di contenuti e lo sviluppo di applicazioni che possono generare dei testi validi.

L’intelligenza artificiale, però, non ha la sola capacità di scrittura di articoli per blog, ma può fare molto di più. Ne è un esempio la generazione di immagini, video e audio o, addirittura, delle vere e proprie conversazioni (i cosiddetti chatbot). In pochi step, quindi, è possibile creare tutto ciò che serve per l’engagement con gli utenti, così da poterli trattenere.

I vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale

Come abbiamo appena visto, l’intelligenza artificiale ha già portato una rivoluzione nell’ambito della creazione dei contenuti, dando agli operatori del settore uno strumento molto valido per la realizzazione delle strategie di comunicazione. Questi vantaggi non riguardano solo le aziende, ma anche l’utente finale.

Ma quali sono le caratteristiche dei contenuti generati tramite l’utilizzo dell’AI? I più importanti sono:

  • Velocità di produzione. Un testo generato da un’intelligenza artificiale richiede meno tempo rispetto a quello creato da un essere umano.
  • Migliore qualità, grazie alla capacità di elaborazione di una grande mole di dati che possono essere analizzati in poco tempo. I contenuti, quindi, saranno ricchi di dettagli e precisi.
  • Maggiore interazione con gli utenti grazie a contenuti coinvolgenti e interessanti, dato che il pubblico li percepirà come più utili.
  • Personalizzazione più elevata. L’AI dà più margine di creazione di contenuti pensati e creati per gli interessi degli utenti, dando una sensazione di fruizione più personalizzata al pubblico.

Vantaggi per le aziende e per gli utenti

Per quanto riguarda, invece, i vantaggi, quelli per le aziende sono i seguenti:

  • Risorse ottimizzate. La generazione automatica dei contenuti consente di sfruttare le risorse interne aziendali per altre attività.
  • Return On Investment (ROI) più elevato grazie a contenuti realizzati appositamente per gli interessi del proprio target di riferimento che consentono alle aziende di creare percorsi di marketing più efficaci e con maggior ritorno sull’investimento (più conversioni, visibilità e interazione).
  • Migliore ottimizzazione SEO grazie all’utilizzo di strumenti di analisi innovativi basati sull’intelligenza artificiale che studia il comportamento degli utenti, le parole chiave da usare e le performance delle pagine dei siti internet. Queste azioni si traducono in un posizionamento SEO migliore sui motori di ricerca.
  • Maggiore autorevolezza grazie a contenuti di qualità superiore che migliorano la reputazione aziendale.

Infine, ci sono anche dei benefici per gli utenti, ovvero:

  • Maggiore soddisfazione, cioè contenuti più pertinenti e che soddisfino le proprie esigenze;
  • User Experience migliore, che rafforza il brand.

SEO tra vantaggi e limiti del GPT3

L’AI ha avuto un incredibile impatto anche nel mondo dei SEO copywriter, pur con dei limiti che illustreremo nelle prossime righe.

Tale tecnologia non conosce l’evoluzione degli eventi. Cosa vuol dire? Significa che non è costantemente aggiornata su l’attualità. A questa problematica si aggiunge anche l’impossibilità di trattare, al momento, determinate tipologie di argomenti come quelli che riguardano la violenza esplicita e via dicendo.

Le soluzioni GPT3 richiedono anche delle istruzioni molto dettagliate per poter creare un contenuto che sia qualitativamente elevato e che possa essere definito come del tutto originale. Più sono le istruzioni inserite, più dettagliato e completo sarà il contenuto generato. Tale aspetto può essere considerato sia un punto di forza che di debolezza, che naturalmente occorre conoscere.

Se le istruzioni per la richiesta sono poche, ci saranno più probabilità che il contenuto generato sia molto simile a un altro tipo di input.

Proprio la generazione di articoli molto simili è un evidente limite della tecnologia. Inoltre, il sistema è stato addestrato per essere utile e veritiero. Contiene, dunque, dei pregiudizi intenzionali. Questo comporta la generazione di articoli positivi anche quando si vorrebbe invece creare un contenuto neutrale.

Bisogna essere consapevoli che i pregiudizi che fanno parte di questa tecnologia possono influenzare il risultato finale.

Perché utilizzare l’intelligenza artificiale per le attività SEO?

In molti credono che non sia possibile capire se i contenuti presenti nel web siano stati generati tramite l’utilizzo di intelligenza artificiale. In verità, riuscire a rilevare la “mano” di questa tecnologia all’interno di un contenuto non è così difficile.

Nonostante ci siano dei sistemi di anti-rilevamento, anche questi algoritmi possono essere facilmente identificati. Ad esempio, Google ha da poco aggiornato la sezione dei contenuti generati in modo automatico della pagina degli sviluppatori sullo spam. L’azienda ha chiarito cosa realmente rende tali contenuti degli spam, ovvero la mancata presenza di valore aggiunto.

Da quanto analizzato fino a questo momento, appare più chiaro come il miglior uso che è possibile effettuare degli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale sia quello di ridimensionare l‘attività SEO così da poter far crescere la produttività di un copywriter.

Questo vuol dire che occorra affidare all’intelligenza artificiale dei compiti di routine come, ad esempio, quello di ricerca e di analisi delle parole chiave, operazione che consente di ottenere risultati qualitativamente elevati e in tempi ridotti.

Un altro esempio valido è quello di lasciare che sia l’AI a creare delle meta description di valore, così da poter accrescere il Click Through Rate (CTR) delle pagine web.

Si sconsiglia, invece, di affidarsi ai contenuti generati da intelligenza artificiale senza esaminarne la qualità, l’efficacia e l’accuratezza. Questo significa che attualmente tale sistema necessita sempre di nostre competenze. Il suo vantaggio maggiore, per adesso, è velocizzare la trasformazione di idee in risultati.

L’intelligenza artificiale determinerà il “pensionamento” della figura del content creator?

Dopo aver visto le potenzialità di questa innovativa tecnologia è normale porsi una domanda: i content creator (copywriter, grafici, video maker, etc.) scompariranno? Possiamo tranquillizzare un po’ tutti rispondendo di no. Infatti, gli strumenti per creare contenuti che si basano su intelligenza artificiale sono un valido aiuto per i professionisti del settore. Permettono loro di risparmiare tempo e di ottenere risultati di qualità più elevata. Ma rimangono degli strumenti.

In poche parole, significa che necessitano della mano umana che sappia utilizzarli al meglio, che possa strutturarli nel mondo corretto inserendo i giusti input.

Perché non bisogna dimenticare lo storytelling e la componente empatica

Un elemento che non bisogna escludere e che è diventato ormai indispensabile è lo storytelling, ovvero la narrativa. Quest’ultima è protagonista e spinge le aziende a raccontarsi, creando una maggiore empatia con il pubblico in generale e con i clienti. La componente empatica, quindi, non può essere esclusa.

Questo vale molto nel mondo degli acquisti online, settore che ha visto una notevole crescita soprattutto nell’ultimo lustro, come dimostrano i dati statistici a riguardo e motivo per cui oggigiorno espandere il proprio business online con un e-commerce è fondamentale.

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Note sull'autore
Appassionata di comunicazione digitale, in Shellrent scrivo e condivido contenuti tecnici, informativi e novità del mondo IT. Fuori dall'ufficio mi divido tra stadi, montagna e altri angoli del mondo.
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