Uno degli eventi che può danneggiare le performance SEO di un sito web è la migrazione.
Se vuoi eseguire una migrazione SEO che ti garantisca di rimanere ancorato all’ottimizzazione raggiunta, e dunque mantenere il posizionamento sui motori di ricerca, di seguito ti mostreremo i punti più importanti che dovresti seguire mentre progetti il piano di migrazione per il tuo sito web.
Indice dei contenuti:
Effettuare la migrazione è veramente la scelta giusta? Pensaci bene prima di effettuarla
Eseguire la migrazione di un sito comporta, nella quasi totalità dei casi, una perdita momentanea di traffico. I motori di ricerca, infatti, necessitano di tempo per poter elaborare tale modifica e per aggiornare il suo indice.
Se esegui il trasferimento nel modo adeguato potrai ridurre al minimo queste variazioni di traffico. Quest’ultimo, però, è uno scenario quasi utopico. In realtà, infatti, chi effettua una migrazione non ottiene alcun vantaggio SEO e subirà delle penalità da parte dei motori di ricerca.
Proprio per tale motivo, molti esperti del settore approfittano della migrazione per apportare dei miglioramenti alla SEO del proprio sito che consistono, ad esempio, nel rivedere la struttura, nella sistemazione dei collegamenti interrotti e creazione di contenuti di valore più elevati.
Quindi, considerando quanto discusso fino a ora, migrare un sito conviene veramente? La risposta è sì soltanto nei seguenti casi: vuoi puntare a un rebranding o spostare il tuo sito presso un altro provider.
Prima di migrare il sito effettua dei test di valutazione: l’utilità della sandbox
Quando decidi di migrare il tuo sito ricorda che è determinante testare prima il tutto su un server di prova, ovvero la sandbox.
Devi verificare che i vari reindirizzamenti funzionino correttamente e devi effettuare ogni possibile controllo, prima che il sito sia pubblico. Provare a effettuare una migrazione senza prima testare il tuo sito ti porterà, sicuramente, a riscontrare errori che, se sono particolarmente gravi, potrebbero far tornare il tuo sito indietro di mesi a livello di ottimizzazione SEO.
Pianifica la migrazione del tuo sito durante il periodo meno proficuo per il tuo business
Quando pianifichi una migrazione con criterio e con le dovute azioni di monitoraggio devi scegliere un periodo dell’anno che influisca in maniera ridotta sul tuo traffico.
Scegli un periodo “lento”, sempre se il tuo settore di riferimento, il tuo business e il tuo sito siano determinati da una certa stagionalità nelle performance.
Effettuare la migrazione SEO in prossimità di grandi eventi o sconti, come in occasione del Cyber Monday, Black Friday, delle festività natalizie o dei saldi di stagione, è sempre una cattiva idea. Il tuo obiettivo, infatti, deve essere quello di evitare la perdita di traffico.
Effettua un confronto delle analisi del tuo sito web
Nel corso del processo di migrazione SEO ti consigliamo di creare una copia dei dati analizzati tramite Google Analytics. Queste informazioni ti serviranno per capire la potenziale riduzione di traffico successiva al processo di migrazione.
Nel caso questo avvenga, esporta i dati di Analytics sul tuo nuovo sito e fai un confronto tra vecchia e attuale analisi. Questo approccio ti permette di individuare le pagine che hanno maggiormente perso traffico.
Spesso capita che il calo di traffico interessi le singole pagine, anziché l’intero sito web. Quando ciò avviene è segno che l’autorevolezza non è stata trasferita in modo corretto dal tuo vecchio provider a quello nuovo, riducendo le sue performance complessive.
Non dimenticare di mappare tutti gli URL
Predisponi un foglio di calcolo in cui inserire tutti i vecchi URL e quelli nuovi. Quando effettui una migrazione del tuo sito, le vecchie pagine saranno presenti nel nuovo sito.
Se cancelli un numero eccessivo di pagine nel corso della migrazione, puoi spingere Google a “pensare” che il tuo nuovo sito non sia uguale a quello passato, causando la perdita del posizionamento che avevi già ottenuto.
L’architettura URL, poi, dovrebbe rimanere uguale a quella passata, a meno che tu non abbia delle ragioni valide e vantaggiose per modificarla. Se questo avviene, devi essere consapevole che i motori di ricerca potrebbero vedere il tuo nuovo sito come una piattaforma completamente diversa.
Migrare il sito e cambiare l’architettura URL nello stesso momento non ti permette di valutare se i cali di traffico siano frutto dell’una o dell’altra azione.
Un passaggio fondamentale: aggiorna i tuoi link interni
I collegamenti HTML presenti sul tuo nuovo sito web dovrebbero puntare a quest’ultimo e non alla vecchia piattaforma. Se questa affermazione può sembrare ovvia scoprirai, durante le operazioni di migrazione, come potrebbe essere utile lasciare i link invariati. Infatti, questi reindirizzeranno gli utenti al nuovo URL.
Nonostante questa tentazione sia allettante, ti consigliamo di modificare i link. Non farlo potrebbe rallentare il tuo sito, sovraccaricare il server e i reindirizzamenti causerebbero dei danni al PageRank.
Un intervento molto importante durante la migrazione SEO: risolvere le problematiche legate ai contenuti duplicati
Se effettui dei passi falsi nel corso dell’attività di migrazione del tuo sito, potresti riscontrare delle problematiche relative alla presenza di contenuti duplicati. Essere consapevole di questo rischio può aprirti gli occhi e spingerti a mettere in pratica delle azioni preventive che evitino questo tipo di problema, ovvero:
- impostare regole di reindirizzamento in .htaccess così che sia consentito l’accesso a una sola pagina;
- cercare le cartelle che portino allo stesso contenuto.
Identificare e indirizzare eventuali pagine rimosse
Durante il processo di migrazione devi evitare la cancellazione di qualsiasi pagina del tuo sito web. Se hai necessita di eliminare una o più pagine, per motivi legati al tuo brand, ti consigliamo di seguire i seguenti step:
- fai un elenco completo di tutte le pagine;
- non effettuare il reindirizzamento dalle vecchie pagine a quelle nuove;
- elimina tutti i collegamenti dalle pagine da cancellare;
- rimuovi le pagine dal vecchio sito web;
- se hai già pronta una pagina sostitutiva, imposta un reindirizzamento e cambia ogni collegamento, così che questi puntino al nuovo sito. Effettua questa procedura solamente se il nuovo contenuto ha gli stessi obiettivi della vecchia pagina;
- non reindirizzare le pagine cancellate alla home page. Se un sostituto perfetto non esiste, ti consigliamo di utilizzare la pagina 404.
Migrazione SEO: accertati che sul tuo sito sia presente una pagina 404 personalizzata
Avere una pagina 404 personalizzata permette ai tuoi utenti di navigare con maggiore facilità all’interno del tuo sito internet e di trovare contenuti utili quando atterrano su una pagina che non esiste più.
Il tuo vecchio dominio non va abbandonato: devi averne sempre il controllo
Se lo scopo dell’attività di migrazione non è la vendita del tuo vecchio dominio, ti sconsigliamo di rinunciare per sempre al suo controllo.
Infatti, questo dovrebbe reindirizzare gli utenti al nuovo sito, pagina per pagina, per sempre. Nel caso tu dovessi perdere questi reindirizzamenti, tutti i link in entrata che hai ottenuto dal vecchio sito andrebbero perduti.
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