Il tema della sovranità digitale si sta imponendo con forza in Europa, specialmente a causa delle continue tensioni tra USA e Cina per il primato tecnologico. È in questo quadro generale che l’Europa deve ritrovare la sovranità tecnologica creando un sistema autonomo di cloud europei per gestire e conservare tutti i dati industriali senza ricorrere a data center di compagnie americane e cinesi come Google, Amazon o Alibaba.
Potenza di calcolo, controllo dei nostri dati e connettività sicura: i 3 pilastri su cui è necessario lavorare. Operazione già in corso grazie al lancio di Gaia-X, una piattaforma europea di cloud computing nata sull’asse franco-tedesco e promossa da 22 aziende.
Indice dei contenuti:
La sovranità digitale dell’Europa
Definire i 3 pilastri in potenza di calcolo, controllo dei nostri dati e connettività sicura è il primo passo per iniziare a sviluppare la cosiddetta sovranità digitale grazie a nuove regole e leggi varate appositamente, come il GDPR (General Data Protection Regulation).
Secondo una ricerca condotta dall’European Council on foreign relations, le crescenti tensioni tra Cina e USA sono un incentivo per l’Europa per sviluppare le proprie capacità digitali e per adottare una posizione comune su molte questioni tecnologiche, come l’introduzione della banda larga o l’applicazione dell’intelligenza artificiale.
In questo quadro, l’Europa considera sempre più opportuno dotarsi di un sistema autonomo di cloud europei per garantire che i dati industriali delle imprese non siano soggetti a leggi di Paesi terzi, esterni all’ecosistema europeo.
Anche il ministro dell’economia tedesco, Peter Altmaier, si è espresso sulla necessità di creare un sistema di infrastrutture europee che competano con le big da Stati Uniti e Cina, dichiarando che
I dati diventeranno la materia prima più importante del futuro. La Germania e l’Europa hanno bisogno di un’infrastruttura che ci garantisca la sovranità su di essi.
Ad oggi i dati rappresentano la reale risorsa strategica per la digitalizzazione dell’economia e per la sovranità digitale dell’Europa.
Il progetto Gaia-X
Il progetto franco-tedesco, nato nel 2018 e presentato ufficialmente il 4 giugno 2019 in occasione della conferenza stampa congiunta dai ministri dell’Economia di Berlino Peter Altmaier e di Parigi Bruno Lemaire, coinvolgendo 22 aziende tra cui SAP, Bosch, OVHCloud e Siemens.
La presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha espresso la volontà di spingere la trasformazione digitale, sia a livello industriale che di regolamentazione per non dipendere dai colossi statunitensi, i cosiddetti GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) e dalla tecnologia cinese.
Definendosi come la base di una open data infrastructure basata su valori europei, l’iniziativa Gaia-X definirà gli standard europei per l’archiviazione dei dati e, al contempo, sarà una piattaforma destinata alle aziende che cercano fornitori per l’archiviazione dei dati, offrendo un ambiente sicuro per la condivisione interaziendale dei dati in Europa.
Nella pratica, Gaia-X si basa su 3 componenti fondamentali: l’ecosistema infrastrutturale, i Federation Services, i Data Space. È la parte infrastrutturale che fa parlare di Gaia-X come di un super-cloud europeo, in grado di competere con i grandi hyperscaler statunitensi.
Creare un ecosistema collaborativo per ogni settore verticale, aperto alla condivisione controllata dei dati delle aziende appartenenti a quel settore. In un settore specifico, i dati sono abbastanza omogenei e le esigenze di elaborazione sono simili: ecco perché parliamo di Data Space.
L’altro aspetto differenziante di Gaia-X è rappresentato dai Federation Services, una gamma di servizi infrastrutturali con il compito principale di gestire l’identità e la certificazione di chi fa parte della rete.
Le nuove tecnologie e il cloud computing sono elementi chiave per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’industria 4.0.
L’Europa ha urgenza di essere competitiva con i top player per non restare indietro nella digitalizzazione dell’economia e dei dati: un obiettivo ambizioso ma improrogabile.