Ansible è diventato uno degli strumenti più apprezzati dagli esperti nel campo dell’automazione IT. Il merito è da attribuire alla sua semplicità, efficienza e potenza nella gestione dei processi di infrastrutture complesse, specialmente in ambito cloud.
Indice dei contenuti:
Che cos’è Ansible?
Si tratta di una piattaforma open-source per l’automazione IT sviluppata da Red Hat, leader nella fornitura di soluzioni software capaci di supportare la trasformazione digitale delle aziende.
Ma cosa è possibile fare con Ansible? Essenzialmente automatizzare attività quali configurazione, provisioning e deployment delle applicazioni, oltre che l’orchestrazione dei flussi di lavoro. A differenza di altri strumenti, Ansible non richiede l’installazione di agenti sui nodi (endpoint) da gestire. Utilizza invece una connessione SSH per comunicare con i vari sistemi e applicare le configurazioni desiderate.
Provisioning
Il provisioning è il setup iniziale delle risorse IT. Include l’allocazione delle risorse necessarie, l’installazione dei software e la configurazione dei sistemi per soddisfare specifiche esigenze operative. Ansible automatizza questo processo, configurando cloud virtual machine, storage e reti in modo automatico.
Inoltre, utilizzando i playbook (vedi sotto), è possibile definire configurazioni standardizzate da applicare ai nuovi nodi in modo automatico e rapido, risparmiando tempo e assicurando la piena integrazione dei sistemi.
Monitoraggio e gestione
Ansible consente di monitorare e amministrare le applicazioni in esecuzione in tempo reale. Grazie ai moduli predefiniti e alla possibilità di crearne di personalizzati, è possibile automatizzare il deployment (processo di distribuzione e installazione di software su server o ambienti di produzione), il controllo delle performance e la gestione di eventuali problematiche. Questo approccio proattivo si traduce in prestazioni elevate e disponibilità ininterrotta delle applicazioni.
Orchestrazione
Con questo termine ci si riferisce al coordinamento di diversi sistemi informatici affinché possano lavorare assieme senza intoppi, e particolarmente alla concatenazione delle attività di ciascuno. Ansible è noto per la sua capacità di orchestrare flussi di lavoro complessi, coordinando le attività su più nodi o endpoint. Permette di definire insiemi di regole (di nuovo, i playbook) che automatizzano interi processi aziendali, migliorando l’efficienza operativa e riducendo il rischio di errori umani.
Queste e altre caratteristiche, che esploreremo nelle prossime righe, rendono Ansible particolarmente accessibile e facile da implementare nell’ambito dei cloud privati.
Come funziona Ansible?
- Inventari – Ansible utilizza gli inventari per determinare le attività da svolgere. Questi inventari possono assumere la forma di semplici file di testo o di strutture assai più complesse, basate su database o API.
- Playbook – Il lavoro di Ansible ruota attorno ai playbook, file YAML che descrivono le operazioni da eseguire sui nodi. Questi contengono una singola task o una serie di compiti sequenziali, a seconda dei casi.
- Moduli – Ansible dispone di una vasta libreria di moduli predefiniti che eseguono in maniera automatizzata praticamente qualsiasi tipo di operazione IT, tra cui installazione e aggiornamento di software, configurazione di firewall e molto altro.
- Comandi ad hoc -Con Ansible è anche possibile automatizzare una specifica attività una tantum, sfruttando l’istruzione /usr/bin/ansible da riga di comando. Questa operazione è utile per effettuare task non ricorrenti, ad esempio per riavviare il server e gestire gli utenti.
I vantaggi di Ansible
In un contesto caratterizzato da infrastrutture sempre più numerose, diversificate e complesse, l’automazione è diventata un prezioso alleato per garantire un elevato livello di efficienza e minimizzare il rischio di errori. Una volta codificata una procedura, questa verrà eseguita in modo esatto tutte le volte che sarà avviata, eliminando la parte più ripetitiva del lavoro.
Facilità di utilizzo
Ansible si distingue per la semplicità d’uso. Grazie alla sintassi YAML, è possibile programmare l’esecuzione delle attività in modo semplice, anche a coloro che non possiedono una profonda conoscenza dello scripting.
Nessun agente necessario
A differenza di altre soluzioni di automazione, Ansible non richiede l’installazione di agenti sui nodi gestiti – computer, server e dispositivi di rete. Utilizza il protocollo SSH per trasmettere direttamente le istruzioni, riducendo così la complessità e i rischi legati alla sicurezza. Questo approccio, che prende il nome di agentless, semplifica notevolmente la gestione e la manutenzione delle infrastrutture IT.
Scalabilità
Ansible è una soluzione scalabile che può gestire infrastrutture di qualsiasi dimensione, dal piccolo data center fino ai più complessi ambienti cloud. È possibile definire gruppi di host e applicare configurazioni standardizzate a migliaia di nodi, garantendo al contempo la flessibilità necessaria per gestire ambienti eterogenei.
Ansible e il private cloud
Il cloud privato rappresenta una scelta strategica per le aziende che desiderano mantenere il controllo completo sui propri dati, beneficiando al contempo delle caratteristiche di efficienza e flessibilità tipiche delle soluzioni di cloud computing. In questo scenario Ansible è il software d’elezione, offrendo strumenti integrati per il provisioning, la configurazione e l’orchestrazione delle varie applicazioni.
Per approfondire: Private Cloud: tutto quello che c’è da sapere
A questo punto non dovrebbe stupire il fatto che qui a Shellrent utilizziamo Ansible a piene mani nella progettazione e nella fornitura delle nostre soluzioni di Private Cloud. Ad oggi, non ci siamo ancora imbattuti in una necessità infrastrutturale per cui l’automazione non costituisse un netto beneficio in termini di rapidità e sicurezza.
Ansible nel cloud computing
Oltre al private cloud, Ansible si integra perfettamente con le principali piattaforme di cloud pubblico, come Amazon AWS, Microsoft Azure e Google Cloud. L’interoperabilità, inoltre, lo rende uno strumento di supporto anche per strategie multi-cloud o hybrid cloud, permettendogli di gestire la distribuzione e l’orchestrazione delle risorse tra diversi ambienti virtuali.
Conclusione
Ansible è una soluzione avanzata per l’automazione delle infrastrutture IT, che offre strumenti potenti e flessibili per la gestione di numerose attività “di servizio” all’interno di ambienti cloud. Questo strumento consente di aggiornare configurazioni e orchestrare servizi in modo efficiente e coerente, riducendo il rischio di errori e migliorando l’affidabilità delle operazioni.
Tutti i vantaggi sopra evidenziati hanno spinto Shellrent a integrare Ansible nei propri servizi di Private Cloud, con misurabili incrementi di prestazioni e sicurezza.