Nelle ultime settimane, le acque nel panorama di Linux sono state alquanto agitate a seguito dell’annuncio di Red Hat, uno dei principali fornitori per il sistema operativo Linux. La società è conosciuta per aver sviluppato RHEL (Red Hat Enterprise Linux), una distribuzione che si concentra principalmente sulle esigenze di aziende e organizzazioni.
La natura open source di Linux ha di fatto costituito negli anni l’ecosistema di cosiddetti “cloni di RHEL“, distribuzioni basate sul codice sorgente di RHEL. Queste riproduzioni cercano di replicare le medesime caratteristiche e le funzionalità offrendo spesso un’alternativa gratuita o a basso costo per le aziende e gli utenti che desiderano utilizzare un sistema operativo simile.
Tra i cloni di RHEL più noti rientrano CentOS, Oracle Linux, Rocky Linux e AlmaLinux. In particolare, il progetto CentOS ha subito una serie di modifiche nel 2021 con il debutto di CentOS Stream, che hanno destato qualche preoccupazione in fatto di stabilità e affidabilità. Questi cambiamenti hanno portato alla nascita di una serie di nuove distribuzioni basate su RHEL, tra cui Rocky Linux e AlmaLinux.
A fine di giugno 2023, ecco l’annuncio di Red Hat che potrebbe porre fine all’era dei cloni: la società sta infatti valutando di non rendere più disponibile il codice sorgente di RHEL.
La risposta dei cloni di RHEL
Oracle ha pubblicamente criticato le intenzioni di Red Hat, sostenendo che va contro gli ideali dell’open source, e ha annunciato la volontà di realizzare un repository che fornisce codice sorgente Enterprise Linux gratuito e aperto. Il progetto, in collaborazione con CIQ e SUSE, prende il nome di Open Enterprise Linux Association (OpenELA).
Rocky Linux ha contestato il progetto della società, rassicurando gli utenti di continuare a far avanzare la distribuzione. Anche AlmaLinux si dice pronta a garantire al pubblico la massima compatibilità con RHEL, per quanto possibile. Sulla stessa scia anche Rocky Linux, che sottolinea l’intenzione di rimanere “un’alternativa 1:1 completamente compatibile a RHEL“.
RHEL, dal canto suo, ha ascoltato i feedback dell’ecosistema Linux, assicurando che CentOS Stream sarà ora l’unico repository per le versioni “pubbliche” del codice sorgente relative a RHEL. Per i clienti e i partner di Red Hat, il codice sorgente rimarrà disponibile attraverso il portale clienti, facendo così fede all’impegno preso nell’open source.